Intervista a Giallo Menta

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Parola d’Artista: Chi siete e da dove arriva il vostro interesse per l’arte?

Giallo Menta: La nostra associazione Giallo Menta si è costituita nel 2022 a Siena con l’obiettivo di promuovere  eventi ed attività culturali nel territorio, ma non esclusivamente, siamo interessati soprattutto ai  progetti di rigenerazione e welfare a base culturale perché crediamo che i linguaggi del  contemporaneo siano un driver essenziale per intervenire positivamente negli spazi su cui  lavoriamo. Ecco, a noi interessa principalmente riuscire a ottenere un impatto di valore e positivo  verso gli spazi, le comunità, i luoghi su cui interveniamo, questo può rappresentare sinteticamente  l’intento del nostro lavoro. Per quanto riguarda l’interesse verso l’arte possiamo affermare che il  nostro arriva da molto lontano e lo fa in modi diversi ed eterogenei, nel senso che le esperienze  delle persone che compongono la nostra associazione provengono da ambiti diversi: la curatela, il  restauro, il design, dal fare e creare arte, dalla comunicazione e dal marketing, il trait d’union di  tutte queste esperienze sono l’interesse e l’amore verso l’arte, e la convinzione che sia un  linguaggio e uno strumento capace di creare il cambiamento con un reale impatto sociale, grazie  alla sua permeabilità e alla capacità di lavorare, intervenire e trasformare il senso degli oggetti  materiali e immateriali con cui si confronta.

Pd’A: Come nasce e che finalità avete dato al vostro progetto?

G.M.: Le finalità principali di Giallo Menta sono la diffusione e la produzione dei linguaggi del  contemporaneo a questo proposito nel 2023 parte il progetto dell’ex-Edicola che, nasce con la  volontà di interagire con il tessuto urbano attraverso la programmazione di interventi site-specific  con l’obiettivo di promuovere la cultura visiva contemporanea anche in un luogo che può sembrare distante dalle dinamiche di questi linguaggi.

La conformazione e la posizione dell’ex-Edicola – tre lati costituiti da ampie vetrate e inserita in uno snodo cittadino caratterizzato da un consistente transito di persone – permette una visione totale  delle opere contenute all’interno, consentendo una libera fruizione dei progetti proposti e la  possibilità per noi di raggiungere un grande numero di persone che normalmente potrebbero non  essere interessate ai linguaggi del contemporaneo. Questo aspetto di diffusione libera e  accessibile per noi ricopre una grande importanza, l’idea di poter portare la sperimentazione  contemporanea all’interno di un luogo non deputato a questo genere di attività è la sfida più  importante, con la possibilità di avvicinare un pubblico eterogeneo a linguaggi che purtroppo  ultimamente sono sempre più lontani dai luoghi del quotidiano. Anche per questa ragione  solitamente a ogni progetto espositivo proposto all’ex-Edicola cerchiamo di affiancare delle azioni  di Welfare Culturale che mirino a una maggiore diffusione del linguaggio proposto e che avvicinino  pubblici diversi verso la fruizione della nostra ex-Edicola.

Attualmente, grazie ai finanziamenti della Regione Toscana dei bandi Toscanaincontemporanea23  e Toscanaincontemporanea24, siamo riusciti a produrre i primi due eventi: Quotidiano per il  Quotidiano progetto proposto dall’artista Clarissa Baldassarri e curato dal collettivo Fare Mente  Locale e PiNg progetto proposto dall’artista Cesare Biratoni e curato dall’artista Paolo Francioni.

Come accennato prima, i due progetti, oltre all’intervento espositivo erano legati a finalità di  Welfare Culturale.

Nei prossimi mesi, grazie alla possibilità di accedere a un nuovo bando in partenariato con altri  enti, lavoreremo alla nuova programmazione espositiva che vedrà altri due artisti lavorare e  confrontarsi con gli spazi dell’ex-Edicola.

Pd’A: Che importanza ha il luogo in cui accade la vostra attività?

G.M.: “Ci sono pochi luoghi in una vita, forse persino uno solo, in cui succede qualcosa; dopodiché ci  sono tutti gli altri luoghi.” partendo da questa affermazione che è possibile trovare tra le pagine di  “Troppa felicità” di Alice Munro, l’ex-Edicola è il luogo dove per noi succede qualcosa, dove si  genera quella differenza di potenziale, quella tensione che è in grado di creare il nuovo, di divenire  il motore del cambiamento. È uno spazio a cui abbiamo deciso di dedicare le nostre energie, di  metterlo al centro di una progettualità che nelle nostre aspirazioni dovrebbe ambire a trasformarlo  in un luogo del contemporaneo. In un luogo, nel suo piccolo, di rivitalizzazione culturale del  quartiere.

Pd’A: Come si articola il progetto e che tipo di interventi prevede?

G.M.: L’ex-Edicola vive grazie al lavoro volontario dell’associazione, per questo riuscire a creare una  pianificazione progettuale puntuale delle volte diviene complicato, diciamo che cercheremo di  lavorare per mantenere una continuità, attraverso la partecipazione a bandi e cercando di  coinvolgere nuovi sostenitori. Il tipo di interventi proposti è sempre legato alla volontà dell’artista  coinvolto a cui cerchiamo di dare spazio libero di azione; quello che per noi è importante è la  diffusione e la possibilità di affiancare al progetto la nostra capacità di formulare azioni  partecipative per le comunità coinvolte, cercando sempre di non perdere di vista la misson  dell’associazione: la diffusione della cultura contemporanea.

English text

Interview to Giallo Menta

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Parola d’Artista: Parola d’Artista: Who are you and where does your interest in art come from?

Giallo Menta: Our association Giallo Menta was established in 2022 in Siena with the aim of promoting cultural events and activities in the area, but not exclusively, we are mainly interested in cultural-based regeneration and welfare projects because we believe that contemporary languages are an essential driver for positive intervention in the spaces we work on. Here, we are mainly interested in achieving a valuable and positive impact on the spaces, communities, and places on which we intervene; this can be summarised as the intent of our work. As far as our interest in art is concerned, we can say that ours comes from very far and does so in different and heterogeneous ways, in the sense that the experiences of the people who make up our association come from different fields: curatorship, restoration, design, from making and creating art, from communication and marketing, the trait d’union of all these experiences is the interest and love for art, and the conviction that it is a language and a tool capable of creating change with a real social impact, thanks to its permeability and ability to work, intervene and transform the meaning of the material and immaterial objects with which it is confronted.

Pd’A: How did you start and what purpose have you given to your project?

G.M.: Giallo Menta’s main aims are the dissemination and production of contemporary languages. In this regard, in 2023 the ex-Edicola project was launched with the intention of interacting with the urban fabric through the programming of site-specific interventions with the aim of promoting contemporary visual culture even in a place that may seem distant from the dynamics of these languages.

The conformation and position of the ex-Edicola – three sides made up of large glass windows and inserted in a city junction characterised by a consistent transit of people – allows a total vision of the works contained within, permitting a free fruition of the proposed projects and the possibility for us to reach a large number of people who might not normally be interested in contemporary languages. This aspect of free and accessible dissemination is of great importance to us; the idea of being able to bring contemporary experimentation into a place that is not dedicated to this kind of activity is the most important challenge, with the possibility of bringing a heterogeneous public closer to languages that are unfortunately more and more distant from everyday places. It is also for this reason that we usually try to flank each exhibition project proposed at the ex-Edicola with Cultural Welfare actions that aim at a greater dissemination of the proposed language and bring different audiences closer to the enjoyment of our ex-Edicola.

Currently, thanks to funding from the Region of Tuscany from the Toscanaincontemporanea23 and Toscanaincontemporanea24 calls for proposals, we have managed to produce the first two events: Quotidiano per il Quotidiano project proposed by artist Clarissa Baldassarri and curated by the Fare Mente Locale collective and PiNg project proposed by artist Cesare Biratoni and curated by artist Paolo Francioni.

As mentioned earlier, the two projects, in addition to the exhibition intervention, were linked to Cultural Welfare purposes.

In the coming months, thanks to the possibility of accessing a new call for bids in partnership with other entities, we will work on the new exhibition programme that will see two more artists working and confronting the spaces of the ex-Edicola.

Pd’A: How important is the place where your activity takes place?

G.M.: ‘There are few places in a life, perhaps even only one, where something happens; after that there are all the other places.’ Starting from this statement that can be found in the pages of Alice Munro’s ‘Too Much Happiness’, the ex-Edicola is the place where for us something happens, where that difference of potential is generated, that tension that is capable of creating the new, of becoming the engine of change. It is a space to which we have decided to devote our energies, to put it at the centre of a project that in our aspirations should aspire to transform it into a place of the contemporary. Into a place, in its own small way, of cultural revitalisation of the neighbourhood.

Pd’A: How is the project structured and what kind of interventions does it envisage?

G.M.: The ex-Edicola lives thanks to the voluntary work of the association, so being able to create a precise project plan sometimes becomes complicated, let’s say we will try to work to maintain continuity, through participation in calls for tenders and trying to involve new supporters. The type of interventions proposed is always linked to the will of the artist involved, to whom we try to give free space for action; what is important for us is the dissemination and the possibility of flanking the project with our ability to formulate participatory actions for the communities involved, always trying not to lose sight of the misson of the association: dissemination of contemporary culture.