Intervista a più voci con Amalia di Lanno

Le voci sono di Sara Buonaventura, Keziat, Roberto Ghezzi, Ilaria Abbiento, Giulia Mattera

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Sara Bonaventura: Come hai trovato l’arte e dove la trovi oggi?

In che modo declini il rapporto con gli artisti che segui e cosa reputi importante nella relazione con loro?

Amalia Di Lanno: Non so se c’è un modo per ‘trovare’ l’Arte poiché ritengo l’arte e la vita compenetranti. L’arte per me è respiro che permea ogni azione, basterebbe osservare la Natura per comprendere appieno che siamo immersi in un’Opera, un disegno fatto di armonia universale. A ogni modo, il mistero è senz’altro ciò che mi ha portato e mi porta a ‘trovare’ l’Arte, a studiarla, ricercarla, sperimentarla e viverla. Richiamo alla memoria una frase di Carol Rama che sento vicina _A me piace pensare che faccio quello che mi pare_ e in realtà è cosi solo se pensiamo, ma se amplio la mia visione posso affermare, oltre il pensiero, che faccio ciò che amo. Anche nella relazione con gli artisti che seguo parto sempre da una sottile vicinanza di senso che va ben oltre il semplice piacere legato al singolo progetto; per me, in primis, è importante instaurare un rapporto umano aperto e sincero. Inoltre, ritengo sia importante poter condividere la propria diversità, ciò che ci rende unici e ci permette di sondare insieme, personalmente e professionalmente, differenti prospettive e territori umani inesplorati.

Keziat: Quale filo conduttore visionario lega gli artisti che segui?

Amalia Di Lanno: Credo che il filo più importante che lega gli artisti che seguo sia la visione Umana condivisa, laddove per umana intendo la capacità di essere unici e diversi al contempo…meravigliosamente folli tanto da intraprendere un mestiere che è sempre più un salto nel buio, un equilibrio precario che ci mette alla prova quotidianamente come funamboli sospesi tra eccitazione e tensione, in un perenne gioco serio di amabili attrazioni e fervidi contrasti. Gli artisti con cui collaboro sono consapevoli della loro scintilla interna…ed è forse questo che li accomuna… perché se la maggioranza vede-o pensa di vedere-la realtà…Loro/Noi folli, a occhi chiusi, siamo già andati Oltre. 

Roberto Ghezzi: L’arte è già di per sé, tra le altre cose, una forma speciale di comunicazione. Tu ti occupi di comunicarla a tua volta, sotto varie forme e in base a diverse esigenze. Quali sono, secondo te, i presupposti necessari per svolgere efficacemente questo delicato lavoro? 

Amalia Di Lanno: Concordo quando dici che l’Arte è comunicazione e, invertendo le pratiche, direi che la comunicazione è un Arte, azione partecipata, nel senso di creazione comune di un’attività che è espressione sociale. A tal proposito, credo che i presupposti siano fondamentalmente connessi al comprendere, sentire davvero ciò che si comunica, avere cura della parola che si trasmette e soprattutto capirne la responsabilità in termini di condivisione consapevole. Quando ciò avviene essa diventa patrimonio comune per costruire un dialogo, un sapere, una cultura.  

Ilaria Abbiento: Sono sempre stata incantata dai tuoi diari “visionari”, costruiti con le immagini delle tue osservazioni che pubblichi giorno per giorno. Ho sempre immaginato che ogni elemento possa rappresentare per te un simbolo concettuale per esprimere la tua visione sul mondo e su ciò che accade interiormente. Me ne parli?

Amalia Di Lanno: Grazie di questa domanda che accolgo davvero a cuore aperto, la tua raffinata lettura mi permette di introdurre un discorso che parte da ciò a cui più tengo: il sentire. Fellini diceva che ‘l’unico vero realista è il visionario’…ecco, per me la realtà è una visione, che tradotta letteralmente forse non esprime quel senso profondo al quale credo bisogna avvicinarsi e nel quale è necessario immergersi per comprendere appieno ciò che non è visto ma sentito o, meglio, che sentiamo vedendo…siamo ciò che vediamo?! Ogni giorno FB chiede ‘a cosa stai pensando?’ ma nel quesito non mi sento dentro, e allora al pensiero sostituisco l’immagiAzione, a mio avviso, più incisiva in termini personali che poi estendo alla sfera sociale…È tutto parte di un processo che presuppone studio, ricerca e responsabilità (su quest’ultima ci sarebbe da soffermarsi di più visto il potere strumentale di questi network), poi mi r_accolgo e attingo al mio archivio simbolico, alla memoria, all’arte e all’immaginario…e voilà…l’immagine è/diviene emozione, il mio state of mind quotidiano. E spesso in quello stato che, tra milioni di condivisioni incontra altri stati d’animE…ci riconosciamo, ci si sente com_presi, insieme in un sentire. Questa è per me l’arte dell’empatia, il riflesso umano che va oltre lo schermo.

Giulia Mattera: Se dovessi scegliere una poesia per descrivere la tua relazione con l’arte, quale sceglieresti?

Amalia Di Lanno:Se sapessi da dove provengono le poesie, ci andrei… Michael Longley esprime appieno la mia scelta che non è preferenziale nei confronti di un autore in particolare ma indica la mia relazione con l’Universo Poesia, una chiave d’accesso profonda per comprendere non solo l’arte ma la vita stessa. La poesia è parola che muove e com_muove, è immagine, ritmo, ma è anche gioco mediante il quale accrescere una capacità immaginativa e di comprensione più intima, predisporre l’animo all’interiorità, alle emozioni, ai sentimenti…alle intuizioni. Sento che l’amore per la poesia e la relazione con l’arte siano inscindibili proprio perché ritengo che in entrambe sia insita una forza umanizzante che ci ricorda sempre che esiste ben Altro Oltre il quotidiano, al di là di ciò che vediamo. La poesia è assolutamente Arte che evoca uno stato inconscio, risveglia memorie sopite che ci riconnettono con la nostra anima.

Mi occupo di comunicazione, progettazione e promozione artistico-culturale con occhio-cervello-cuore attenti alla vita che pratico con amore, consapevolezza e professionalità. Dinamica e operativa, viaggio spesso per sperimentare sempre diverse opportunità conoscitive, formative e umane, fermamente convinta che l’esperienza sia pratica dell’essere.

La curiosità di esplorare sempre modi e mondi differenti dal mio mi ha portato a studiare al meglio gli strumenti di lavoro, con particolare attenzione al web e alle nuove tecnologie social mediatiche. Una conoscenza necessaria e un aggiornamento continuo dei new media contemporanei da utilizzare in maniera costruttiva e con competenza in un’ottica di apertura e condivisione.  

Come manager culturale seguo le diverse fasi di realizzazione di mostre, forum ed eventi artistici per enti pubblici e privati, nonché consulenza e comunicazione per artisti e gallerie. Sono attiva nell’osservazione, studio e selezione di progetti e autori di talento da riconoscere e promuovere.

Come content curator, esamino la realtà virtuale sempre alla ricerca di fonti e notizie che filtro e seleziono curandone la presentazione e pubblicazione; come project curator ricerco e analizzo gli strumenti più efficaci per comunicare, ponendo attenzione alla stesura professionale e tecnica e alla divulgazione.

Curo testi e scrivo articoli di arte e cultura su riviste, blog e magazine online e on paper. Sono blogger e art promoter de il sito dell’arte, portale di news e informazioni sul mondo della cultura e dell’arte, e contributing writer della rivista di arte contemporanea Segno.

Collaboro a progetti trasversali e multidisciplinari (moda, arti visive, empatia e psicologia) di diverse realtà culturali e artistiche dei Balcani. In particolare, back to human® – KUBO nel quale mi dedico alla ricerca e studio applicato della comunicazione empatica e alla sperimentazione della empatia estetica come Arte, metodo e applicazione nella gestione relazionale personale e professionale con se stessi e con gli altri verso uno sviluppo umano sostenibile.

Maggiori dettagli www.amaliadilanno.com

Roberto Ghezzi, The Greenland Project, 2022
Cianotipie ghiaccio
courtesy the artist