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Gabriele Landi: Ciao Maila, quando e come hai cominciato ad interessarti all’arte?
Maila Buglioni: Ciao Gabriele, questa domanda mi riporta indietro nel tempo.
Sono stata sempre affascinata dall’arte e dalle varie tecniche che si praticano per produrla. Mia nonna materna, una maestra di scuola elementare, fu la prima a trasmettermi l’amore e la passione per l’arte portandomi fin da piccolissima a vedere le grandi mostre presenti a Roma. Inoltre, in ambito familiare ho una serie di parenti dediti all’arte in vari ambiti (dalla pittura alla poesia, etc..). Io stessa fin da piccola ho sempre sentito l’esigenza di creare, disegnare, pitturare, scrivere poesie, danzare… e dopo le scuole medie ho deciso di iscrivermi all’Istituto d’Arte perché fin da subito ho capito che “il fare con le mani” era l’unica cosa che mi apparteneva. Questo fu solo l’inizio del mio percorso nell’arte.
G.L.: Che studi hai fatto?
M.B.: Dopo l’Istituto d’Arte mi sono iscritta all’Università La Sapienza per seguire il corso di studi in storia dell’arte contemporanea alla facoltà di Scienze Umanistiche (perché in quegli anni Lettere si era divisa in due facoltà parallele ma assolutamente uguali). Mentre studiavo i miei artisti preferiti e ne conoscevo molti altri ho capito che l’unica cosa che veramente mi allietava la giornata era l’arte. Tuttavia, dopo la Laurea mi sono dovuta piegare alla realtà del mondo e solo allora ho capito che se avessi voluto continuare nell’ambito artistico avrei dovuto prenderlo di petto.
G.L.: Negli anni della formazione quali sono stati gli incontri importanti?
M.B.: Sicuramente il rapporto con i professori dell’Università come Claudio Zambianchi, con cui ho sostenuto ben due Lauree, sono stati importanti. Fu lui, infatti, a farmi entrare direttamente nel mondo dell’arte e del giornalismo invitandomi a intervistare l’artista Primarosa Cesarini Sforza per poi scrivere un articolo pubblicato per il giornale di quartiere “Cielo…L’Esquilino!”. E fu proprio il prof. Zambianchi, anni dopo la conclusione degli studi, ad invitarmi ad andare alla Fondazione Volume! per un impossibile tirocinio da cui, tuttavia, trassi l’opportunità di allacciare ottime relazioni con i Nucci e con Silvano Manganaro.
Importanti furono anche le lezioni con Silvia Bordini, con Simonetta Lux, con Carla Subrizi e fondamentali furono le relazioni con alcuni dei colleghi che poi ho ritrovato anche al di fuori dell’ambito universitario in veste di artisti, curatori, etc…
Importanti anche i vari colleghi giornalisti che mi hanno invitato a scrivere per le loro redazioni come Barbara Martusciello che ha fin da subito creduto in me. Anche lei mi ha insegnato molto e le sono molto grata per avermi coinvolto nel 2012-2013 nella presentazione di libri d’arte e fotografia all’interno dei Book Corner Arti promossi da Art A Part of Cult(ure).
In ambiti curatoriale fondamentale è stato il lavoro svolto per la realizzazione di “MEMORIE URBAN Street Art Festival” a Gaeta curato da Davide Rossillo (2013). Allora avevo già curato un ciclo di mostre di arte contemporanea all’interno del locale romano Rebacco Wine Art Showroom e il progetto 1_MB67_11 di Scual & Ynaktera presso FACTORY – Spazio Giovani di Roma Capitale presso il Mattatoio di Roma.
In ambito della comunicazione/ufficio stampa importante fu la collaborazione come ufficio stampa per il
progetto Galleria Cinica inserito all’interno delle esposizioni realizzate presso Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi.
G.L.: Perché hai scelto di seguire da vicino l’arte contemporanea?
M.B.: Sinceramente credo che non sia una scelta casuale ma innata come già affermato. Infatti, prima di concludere gli studi universitari già lavoravo ma in un settore lontanissimo dall’ambito artistico. Tuttavia, dopo qualche anno ho sentito l’esigenza di tornare a seguire l’arte non solo come amatore ma come parte attiva del sistema. Era il 2011, per la precisione, quando, ispirata dalle emozioni provate durante la visione del video “Until the End” dei MASBEDO presso la galleria Lorcan O’Neill, ho iniziato di getto a scrivere una recensione che fu pubblicata su Globartmag, blog di Micol Di Veroli. In seguito, si aggiunsero le collaborazioni con altre riviste del settore artistico come Ziguline, Art A Part of Cult(ure) di Barbara Martusciello, FAMO, Flanerì, etc.
Oltre al mondo della redazione giornalistica ho, inoltre, sentito la necessità di avere un confronto diretto con gli artisti. Confronto che dal 2012 in poi è sfociato nella curatela di mostre personali e collettive fino alla possibilità di poter avere a disposizione un intero giardino sull’Appia Antica dove ho potuto ideare e curare il progetto espositivo Appia Antica Art Project (2016) (https://www.facebook.com/AAAPROMA2016/): un programma di eventi artistici incentrati su un concept innovativo realizzati per lo specifico spazio esterno dell’Appia Antica Caffè “Il Baretto” e incentrati sulla tematica della relazione tra arte e natura, arte e paesaggio (naturale, interiore, metropolitano..).
G.L.: Anni fa avevi una tua rivista on line puoi raccontarmi questa avventura?
M.B.: Beh, in realtà non era una mia rivista ma tutto nacque dal collettivo curatoriale ARTNOISE cui entrai a far parte nel 2012. ARTNOISE, oltre a ideare e curare mostre, aveva una rivista online, ora chiusa, in cui erano recensite e segnalate le esposizioni presenti sul territorio nazionale. In quel periodo, e fino alla sua chiusura avvenuta nel 2018, mi sono spesa molto per ARTNOISE soprattutto segnalando le mostre e tenendo aggiornato il calendario delle inaugurazioni delle stesse. Un’esperienza importante che mi ha insegnato molto sul piano sia del giornalismo sia della redazione online.
G.L.: In qualità di Capo redattore di Rivista Segno quale impronta hai dato alla rivista?
M.B.: Premetto che la mia collaborazione con Rivista Segno è nata nel 2016 come semplice redattore collaboratore grazie a Maria Letizia Paiato, allora capo redattrice di Segno. Solo successivamente, nel 2019, in seguito all’abbandono di tale ruolo da parte di Letizia, sono divenuta capo redattrice della rivista cartacea e online.
La storica rivista aveva già una sua impronta editoriale, soprattutto riguardo al cartaceo nato nel lontano 1976, mentre per l’online SEGNONLINE ho avuto maggior campo libero soprattutto con i nuovi e giovani collaboratori che dal 2019 sono entrati a farne parte. L’impronta che abbiamo deciso di dare con il Direttore, Roberto Sala (figlio di Umberto Sala e Lucia Spadano), è quella di dare spazio all’arte contemporanea. La nostra attenzione è rivolta sia alle nascenti e giovani realtà sia alle storiche istituzioni e gallerie che puntualmente ci inviano le loro iniziative. Inoltre, cerchiamo di dare spazio e diffondere il lancio di nuovi bandi, dei festival, ed i reportage delle fiere o importanti manifestazioni, etc. La nostra attenzione è, quindi, rivolta soprattutto alle nuove tendenze dell’arte contemporanea senza mai dimenticare di ciò che ha fatto storia e che merita il nostro rispetto.
Sinceramente ritengo che dar voce alle mostre solo attraverso recensioni e segnalazioni sia riduttivo perché il lettore di oggi è maggiormente attratto da focus speciali come interviste ad artisti o personaggi del settore. Attualmente penso che questa modalità di approcciarsi all’arte sia fondamentale per avere una visione più reale, un confronto più diretto con chi ha pensato le esposizioni e le varie iniziative.
G.L.: Nelle vesti di curatore su quali progetti stai lavorando e con quali artisti?
M.B.: Sarà un autunno molto caldo. Si parte il 23 settembre a Perugia con la mostra “Drawing as concept#2”, terza collettiva ideata dal collettivo di TREBISONDA incentrata sul disegno, in cui ho partecipato in qualità di critico alla stesura di un testo critico pubblicato sul catalogo edito da Freemocco.
Seguirà la mostra “LIMEN”, doppia personale di Cristina Falasca e Davide Viggiano, curata da me e da Ivan D’Alberto. La mostra, che inaugurerà il 07 ottobre a Roma presso l’associazione culturale TRAleVOLTE, è parte di un ciclo di mostre nate in collaborazione con la YAG-GARAGE di Pescara con l’obiettivo di unire due sponde dell’Italia centrale (mare Adriatico e mare Tirreno) grazie alla scelta di due artisti affini nonostante la lontananza territoriale. La mostra prenderà parte sia alla Giornata del Contemporaneo 2022 indetta da AMACI per l’8 ottobre, sia alla Rome Art Week 2022 che avrà luogo dal 24 al 30 ottobre 2022.
Seguirà, il 17 ottobre la mostra “Hŭmus” di Maria Pacheco Cibils, da me curata, presso la Galleria della Biblioteca Angelica a Roma. Anche questa esposizione farà parte di Rome Art Week 2022.
Infine, a inizio dicembre sarà inaugurata un ulteriore mostra presso l’associazione culturale TRAleVOLTE, sempre in collaborazione con Ivan D’Alberto e la galleria YAG-GARAGE di Pescara, ma al momento non posso svelare di più.
Maila Buglioni (Roma, 1982) è storico dell’arte e curatore. Dopo la Laurea Specialistica in Storia dell’arte Contemporanea presso Università La Sapienza di Roma frequenta lo stage di Operatrice Didattica presso il Servizio Educativo del MAXXI. Ha collaborato con Barbara Martusciello alla presentazione di libri d’arte e fotografia all’interno dei Book Corner Arti promossi da Art A Part of Cult(ure); a MEMORIE URBANE Street Art Festival a Gaeta e Terracina nel 2013 e al progetto Galleria Cinica presso Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi (PG) curandone l’ufficio stampa. Ha fatto parte del collettivo curatoriale ARTNOISE e del relativo webmagazine. Ha collaborato con varie riviste specializzate del settore artistico. Ha curato mostre di arte contemporanea in tutto il territorio italiano. È ideatrice e curatrice del progetto espositivo APPIA ANTICA ART PROJECT (programma di eventi artisticisite specific realizzati sull’Appia Antica e incentrati sulla tematica della relazione tra arte e natura, arte e paesaggio). Ha esposto come artista in diverse collettive. Ha partecipato alla residenza per curatori a,m,o – arte, Marche, oltre, edizione 0, kermesse biennale dedicata alla cultura e all’arte contemporanea organizzata dall’associazione Sponge ArteContemporanea di Pergola (PU). Ha partecipato al Convegno Stati Generali dell’Arte e della Formazione Artistica in Abbruzzo – Centro Periferia Centro organizzato dall’Accademia di Belle Arti de L’Aquila nel 2019. È tuttora attiva come curatrice di arte contemporanea. È Capo Redattore di Rivista SEGNO e Segnonline.








