Sul disegno Laura Patacchia

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Parola d’Artista: Che importanza e che ruolo ha il disegno nel tuo lavoro?

Laura Patacchia: Nel mio lavoro tutto nasce dal e con il “segno”

che sia di pastello ad olio, matita o un segno luminoso dato dagli spilli.  

Il disegno è la traccia di un qualcosa con la potenza del codice che ha in sé;

è il limite dove finisce la luce e inizia l’ombra, porta con sé delle domande. 

Voglio dire che il discorso rimane in sospeso e si ha sempre la percezione di qualcosa a-venire, si resta protesi in avanti con una sensazione d’attesa; si parla di esplorazione e di qualcosa che potrebbe accadere diversamente.

Nella mia ricerca è fondamentale, è necessario per progettare, pensare e tenermi in tensione.

Nel gesto del disegno, poi, c’è sempre un istante drammatico, perché durante il suo farsi può accadere qualche incidente, qualche sciagura, qualche errore rivelatorio che ci apre a nuovi pensieri, a nuovi spazi.  

Altre volte invece prende una sua vita autonoma e non è più fine a se stesso, costruisce il suo linguaggio; esce dalla dimensione della bidimensionalità e si trasforma in vero e proprio lavoro cercando un dialogo con lo spazio e con la luce.     

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Sul disegno Laura Patacchia

#paroladartista #laurapatacchia #disegno #drawing

Parola d’Artista: What importance and what role does drawing play in your work?

Laura Patacchia: In my work everything stems from and with the ‘sign’ be it oil pastel, pencil or a luminous sign given by pins.  

The drawing is the trace of something with the power of the code within it; it is the limit where light ends and shadow begins; it brings with it questions with it. 

I mean that the discourse remains in suspension and one always has the perception of something a-coming, one remains leaning forward with a feeling of feeling of expectation; there is talk of exploration and of something that could happen otherwise.

In my research it is fundamental, it is necessary to design, think and keep me in tension.

In the gesture of drawing, then, there is always an instant dramatic moment, because during its making some accident may happen, some misfortune, some revealing error that opens us up to new thoughts, to new spaces.   Other times, however, it takes on a life of its own and is no longer an end in itself, it constructs its own language; it comes out of the dimension of two-dimensionality and becomes a real work, seeking a dialogue with space and light.