↓ Scroll to English text
#nellostudiodi #paroladartista #iacopopinelli
Il laboratorio o studio, come lo si voglia chiamare, è un mondo, un mondo intimo dove l’artista vive, soffre, rinasce.
Uno spazio senza confini pur avendo muri solidi.
È un luogo dove le idee e i sogni si avverano, dove il pensiero si trasforma in forma. Il laboratorio è il luogo di rifugio nei momenti difficili, oppure momenti felici … in pratica dove rifugiarsi sempre.
Un luogo senza tempo, il giorno e la notte scorrono e si fondono senza rendersene conto. Un riflesso del nostro essere, nel mio caso disordinato e inquieto in alcuni giorni, mare calmo in altri, in proporzione più tempestoso che sereno.
Tutti possono accedervi ma con rispetto, come ogni luogo d’altronde, prestando la dovuta attenzione trattandosi dell’intimità personale. Non è semplice mostrare se stessi.
Il mio studio ha un forte valore affettivo.
E’ in qualche modo l’opera senza difetti anche se con qualche traccia di umidità, costruito poroton su poroton a mano insieme a mio padre, cioè io costruivo e lui dirigeva, come si dice dalle sue parti “facevo il piccolo”.
Sentimentalismi a parte la storia del mio laboratorio è recente e risale al primo anno di covid, ma non è recente la sua storia come struttura, infatti era una stalla dimora principalmente di asini, realizzata in lamiera e legno.
Questi materiali sono stati sostituiti e come un nido, ramo su ramo è rinato con una nuova veste. È un luogo quasi incontaminato a due passi dalla mia abitazione, ubicato sulla collina marchigiana che si affaccia sul mare, un luogo isolato dalla frenesia del mondo, un luogo di pensiero.
p.s. Gli asini non sono stati mangiati od uccisi ma hanno semplicemente cambiato dimora.
English text
In the studio of Iacopo Pinelli
#paroladartista #nellostudiodi #iacopopinelli
The workshop or studio, whatever you want to call it, is a world, an intimate world where the artist lives, suffers, is reborn.
A space without boundaries despite having solid walls.
It is a place where ideas and dreams come true, where thought is transformed into form. The workshop is a place of refuge in difficult moments, or happy moments … basically where one always takes refuge.
A timeless place where day and night flow and merge without realising it. A reflection of our being, in my case messy and restless on some days, calm sea on others, proportionally more stormy than serene.
Everyone can access it, but with respect, like any other place, paying due attention as it is personal intimacy. It is not easy to show oneself.
My studio has a strong emotional value.
It is in some ways the flawless work even if it has some traces of moisture, built poroton upon poroton by hand together with my father, that is, I built and he directed, as they say in his part of the world, ‘I was being small’.
Sentimentality aside, the history of my workshop is recent and dates back to the first year of covid, but its history as a structure is not so recent, in fact it was a stable, home mainly to donkeys, made of sheet metal and wood.
These materials have been replaced and like a nest, branch upon branch has been reborn with a new look. It is an almost uncontaminated place a stone’s throw from my home, located on the Marche hills overlooking the sea, a place isolated from the frenzy of the world, a place of thought.
p.s. The donkeys were not eaten or killed but simply changed their abode.
paroladartista.com 