#paroladartista #Aurelia→SUD #ginodugo
Gabriele Landi: Ciao Gino, A che lavoro hai pensato per Aurelia→SUD ?
Gino d’Ugo: Si tratta di una insegna lampeggiante con la scritta c’ero anche ieri, una dislocazione temporale per chi passa velocemente in auto, concentrato alla guida ma con la possibilità di ricevere input frammentari oltre i confini della carreggiata.
Gabriele Landi: L’idea di allarme suggerita dal lampeggiare regolare della luce di colore rosso, che ricorda quella di una sirena, a che cosa allude?
Gino D’Ugo: L’allarme è estraniante rispetto al normale ciclo quotidiano degli eventi, richiama l’attenzione su qualcosa di improvviso che indica un breakout, mentre hai la mente impegnata in altro ti dice “ehi, elimina tutto ci sono io”.
Nel caso specifico di questo progetto, in cui l’insegna viene letta dalla strada guidando, magari da qualcuno che tutti i giorni ripete quel percorso, ma anche dal transito occasionale quindi con un passaggio veloce dove mentre si è concentrati alla guida la mente ha il suo flusso di pensieri, nella propria intimità può tanto essere un invito a guardare qualcosa che prima non si è considerato, come lo stesso luogo che ospita questi site specific. Un rimando al luogo specifico che si evidenzia ma anche uno slittamento intimo, con se stessi, alla propria memoria, un richiamo improvviso a un ricordo, a un flusso di avvenimenti, c’ero mentre sono. Mi interessa osservare i confini, i limiti, cercando anche le feritoie, opportunità per campi più aperti, dove lo spazio intimo e quello esterno si incontrano, mescolare le carte ricreare connessioni
Gabriele Landi: Ti è mai successo in precedenza di lavorare in una situazione come quella di Aurelia→SUD , dove il lavoro viene esposto alla merce di inconsapevoli passanti che lo vedono dalla loro vettura per pochi istanti. Credi che l’arte, presentata in contesti del genere, riesca a mantenere la sua forza di segno e ad essere letta nella sua complessità?
Gino D’Ugo: Ho esibito o installato lavori in diverse situazioni all’aperto o esposte al passaggio pubblico, non però in un contesto specifico come questo, visibile quasi esclusivamente passando in auto e con l’impossibilità di fermarsi.
Inoltre il luogo deputato, la cornice che ospita la frase è chiaramente destinata a esprimere uno slogan o un indicazione a fini commerciali, questo è ciò che ci si aspetta e che può essere eluso. Questo luogo infrange una serie di aspettative e abitudini sia da parte del fruitore dell’arte che da parte della persona di passaggio.
Penso che l’arte debba innescare il dubbio, creare uno stato di bilico, e in questo luogo possa farlo con chiunque e inaspettatamente, con la sua struttura anonima, di passaggio consueto, che potrebbe essere tanto dove si trova quanto in qualsiasi altro luogo, voglio dire, se non te lo aspetti può essere un luogo giusto e compromettente.

Intervento per il progetto Aurelia→SUD (allestimento)

Intervento per il progetto Aurelia→SUD (allestimento)

Aurelia→SUD

Intervento per il progetto
Aurelia→SUD
