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Gabriele Landi: Secondo te il sacro ha ancora una sua importanza nell’arte di oggi e nel mondo in cui viviamo?
Davide Maria Coltro: Rispondo a questa domanda, che apre vasti orizzonti, scomodando un grande autore che mi è caro: Julien Ries. Nato in Belgio, è stato un Cardinale della Chiesa Cattolica, le sue ricerche, ispirate ed in continuità con quelle di Mircea Eliade, si sono addentrate nel mistero umano con rigore e sete di verità scientifica. Nei suoi studi scopre e codifica l’esperienza dell’Homo Religiosus non solo come figura storica ma realtà sempre presente nella vita umana. Il concetto di sacro è strettamente legato alla religiosità ed alla spiritualità, presenti in tutte le culture e in tutte le epoche storiche come parti integranti della condizione umana. Ries ha analizzato il senso del sacro e del religioso in tutte le sue forme, dalle pratiche collettive organizzate dalle religioni tradizionali, alle pratiche individuali e intime della spiritualità e della mistica. Con i suoi scritti e le sue lezioni ha influenzato l’antropologia religiosa e la filosofia della religione, portando a una maggiore attenzione verso l’esperienza spirituale come fenomeno universale e fondamentale per la comprensione della natura umana. L’arte sacra, prodotto culturale naturale dell’uomo, è stata un elemento fondamentale per millenni, usata per rappresentare gli aspetti della divinità, ispirare il senso di meraviglia e sacralità, celebrare liturgie. Molte opere storiche d’arte sacra sono considerate patrimonio culturale dell’intera umanità e conservate in musei e luoghi di culto. La religione e la spiritualità continuano a essere una parte importante della vita di molte persone, e l’arte può ancora svolgere un ruolo importante nel rappresentare queste esperienze. Chiese, moschee, templi e sinagoghe contengono opere d’arte che rappresentano la spiritualità dei loro fedeli e molte persone continuano a trovare significato e ispirazione nelle opere d’arte sacra, anche se non necessariamente condividono le credenze religiose che le hanno ispirate. L’avvento dell’età moderna e della secolarizzazione, hanno ridotto la presenza del sacro nell’arte e nella società, effetto probabilmente dovuto alla crescente laicizzazione e alla sempre maggior diversità religiosa e culturale della società. Eppure, ancora oggi, molti artisti scelgono liberamente di esplorare il sacro e il divino utilizzando materiali e tecniche innovative per creare opere che evocano un senso di meraviglia e trascendenza, mentre altri continuano ad affrontare temi spirituali e religiosi in modo più sottile e metaforico. L’arte concettuale, ad esempio, può utilizzare simboli e immagini per esplorare temi come la mortalità, la morale, l’identità e la natura dell’esistenza. Si può affermare che, sebbene il concetto di sacro e l’arte sacra possano avere un’importanza diversa rispetto al passato, rimangono ancora significative influenze nell’arte e nella cultura di oggi anche come strumento per favorire il dialogo interculturale e interreligioso, per esplorare le differenze e le somiglianze tra le varie tradizioni e per promuovere la comprensione e il rispetto reciproco. Nel mondo moderno, il sacro può anche assumere nuove forme e significati, come ad esempio la salvaguardia dell’ambiente, la difesa dei diritti umani, l’uguaglianza sociale e la pace. Buona parte degli artisti contemporanei sono impegnati in queste cause, cercando di creare opere che ispirino e promuovano questi valori. Per concludere direi che la risposta alla domanda iniziale è assolutamente affermativa perchè il sacro riferisce alla completezza della condizione umana, mettendone in luce un’esperienza che distingue da tutte le altre creature che popolano il pianeta. Naturalmente, non per conferire all’uomo una condizione di superiorità, bensì di coscienza della propria condizione, della relazione con tutto ciò che lo circonda, perchè ne abbia rispetto e cura, soprattutto per coloro che abiteranno il futuro, prodotto dal nostro presente. Il sacro nell’arte è necessario.


Veduta dell’installazione per la mostra “ANASTASIS, oltre la notte” Museo Diocesano di Faenza, Chiesa di Santa Maria dell’Angelo. In corso fino al 2 luglio 2023
