I conti con il nero Maurizio Faleni

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Gabriele Landi: Capita un po’ a tutti gli artisti, o almeno credo, di fare i conti con il nero e tu?

Maurizio Faleni: Il nero colore/non colore è per me il più importante della mia scala cromatica credo sia piuttosto palese riferendomi al mio lavoro fatto essenzialmente di solo colore. Il nero è fondamentale e lo uso spesso nei miei lavori per intensificare i toni degli altri colori. Tuttavia debbo ammettere che quello che adopero io, fornitomi dai rivenditori, non è assoluto in fatto di profondità. Ovvero non è lo stesso che usa Anish Kapoor, il famoso Vantablack il nero più nero che esista oggi sul mercato, pur tuttavia tallonato o forse superato dal nuovo Black 3.0. Dunque possiamo considerare il nero pareteticamente al bianco colore? Forse no. A tale domanda la risposta è sempre stata ambigua e soggettiva. A me interessa solo il fatto che il nero non mi rappresenta niente è solo che mi aiuta moltissimo a creare altri colori. Potrei dire che mi attrae come un magnete e conseguentemente non gli affibbio aggettivi iperusati da anni e da ogni operatore sia di settore che di altri soggetti. Angoscioso, luttuoso, tetro, razzista, fascista, satanico, modaiolo, raffinato…Io so solo che il nero è tutto, il nero aiuta, il nero sostiene. Chi vuol saperne di più legga il libro ” Nero. Storia di un colore” di Michel Pastoureau e se ne renderà conto.