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Caro Gabriele dal mio punto di vista lo studio è un’estensione della mente, un luogo fisico in cui esiste una dimensione altra rispetto al suo esterno.
Il tempo non è scandito dai minuti, lo spazio non è segnato dai cm, il suoni cambiano, gli odori si miscelano e ne creano uno introvabile altrove, la fame e il sonno si nascondono, le parole si rompono, il caos apparente trova un ordine, la libidine cambia tonalità, il quotidiano dell’esterno lo mastico e lo sputo , la fatica è sempre all’uscita ed è lì dentro che rimango a fare tutto e niente.
Questa per me è la dimensione dello studio.
Li la mente si estende e ci si può camminare dentro, sperimentando e indagando, fallendo e pensando.
Nello studio ci faccio i conti con me stesso, ed è così che conoscono i miei mostri.
A volte lo stesso posto è un rifugio altre volte è l’antro dei mostri.






