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Gabriele Landi: Il sacro ha ancora una sua importanza nell’arte di oggi e nel mondo in cui viviamo?
Ermanno Cristini: Il tema del sacro credo sia imprescindibile dal fare artistico stesso che in quanto tale presuppone una dimensione trascendente. Fuori da quella dimensione l’arte non è. Ciò naturalmente non ha nulla a che fare con l’arte sacra comunemente intesa, ovvero con quelle manifestazioni figurative a soggetto religioso, quanto piuttosto con il “luogo sacro della Cosa” di cui parla Žižek. Si tratta di una visione laica che nel momento attuale può assumere un significato etico e politico profondo in un contesto di mondanizzazione turistizzante dell’arte. In altre parole, sono perfettamente d’accordo con Byug-Chul Han quando parla della necessità di opporre la processione al processore.


