#paroladartista #sacro #giuliopaolini
Gabriele Landi: Secondo te il tema del sacro ha ancora una sua importanza nell’arte di oggi e nel mondo in cui viviamo?
Giulio Paolini: Il tema del sacro?… mi chiedo che cosa possa mai significare l’espressione “arte sacra” se intesa ad illustrare i volti e gli accadimenti riferiti a una religione rivelata.
L’arte è essa stessa rivelazione, visionaria e infondata, pura apparizione. Dunque non le resta che interrogarsi ogni volta (in ogni opera) e convivere con l’enigma della propria esistenza.
Più che di un’arte del sacro, credo occorrerebbe indagare l’aspetto apparentemente sacrale che è attribuito al cosiddetto atto creativo dell’artista.
Il sacro, allora, non deve (non può) essere considerato in senso narrativo, ma inteso invece come mistero o verità segreta e irriducibile, come l’anima stessa dell’intera storia dell’arte.

Foto Paola Ghirotti. Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino

Martirio di San Sebastiano, 2002
Matita, matita rossa e collage su carta, teca di plexiglas
127 x 86.5 cm
Collezione privata, Roma
© Giulio Paolini
Foto © Claudio Abate. Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino

Place des Martyrs, 1982 – 1983
Cornice dorata, abito da cerimonia, frammenti di vetro dipinto, matita e collage su soffitto
Cornice 60 x 40 cm, misure complessive variabili
Opera non più esistente
© Giulio Paolini
Foto Paul Maenz. Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino

Place des Martyrs, 1982 – 1983
Cornice dorata, abito da cerimonia, frammenti di vetro dipinto, matita e collage su soffitto
Cornice 60 x 40 cm, misure complessive variabili
Opera non più esistente
© Giulio Paolini
Foto Paul Maenz. Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino
