Indagine sul Sacro il punto di vista di Barbara Martusciello

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Gabriele Landi: Secondo te il tema del sacro ha ancora una sua importanza nell’arte di oggi e nel mondo in cui viviamo?

Barbara Martusciello: Il Sacro è un attributo e una realtà e coinvolge da sempre l’essere umano e con cui ci si confronta tutti, prima o poi, sia da atei che da credenti, o agnostici. E’ qualcosa di originario, antropologico, e proprio perché argomento e sentimento così atavico, profondo e ricorrente nella speculazione umana — e nell’arte visiva, anche — ha sempre una sua importanza nel mondo così come nella società contemporanea.

Penso, anche, ad un aspetto della spiritualità che soprattutto le artiste donne,  attiviste femministe ed ecologiste, hanno trattato e che riguarda il femminino sacro, la Grande Madre e simili articolazioni di genere; non è raro che ciò si riveda in alcune ricerche di artiste di generazioni più recenti in debito verso quei precedenti pionieristici.

In ogni caso, nonostante l’ipercapitalismo e la superficialità che imperano in questo secolo, i tempi terribili che stiamo vivendo, tra pandemia, guerre, emergenza climatica e umanitaria, recrudescenze fondamentaliste barbariche, che violano ogni umano diritto e mirano a una nuova schiavitù femminile, ebbene: il tema del Sacro (forse proprio per questo?) non ha perso importanza oggi, nel nostro articolato contesto, pur se è evidente che non ha, e da tempo, una sua stabile centralità. Ma prima o poi i conti li facciamo tutti con tale tematica che, anzi, andrebbe affrontata come argomento di confronto culturale collettivo “aggiornato” al presente: ne nascerebbe un dibattito interessante, soprattutto se trattato multidisciplinarmente.