#paroladartista #Aurelia→SUD #faustogilberti
Gabrele Landi: Ciao Fausto, ti è mai successo in precedenza di lavorare in una situazione come quella di Aurelia→SUD dove il lavoro viene esposto alla merce di chiunque passi di li con la macchina e lo veda per pochi istanti?
Fausto Gilberti: No, ma è sicuramente un progetto molto curioso e inusuale in ambito artistico.
Siamo bombardati ogni istante della nostra esistenza da immagini fugaci ed è difficilissimo che ormai qualcosa ci colpisca.
Vedo questo progetto come una grande sfida in questo senso.
Gabrele Landi: Aurelia→SUD è nato come progetto un’ anno fa e fino ad oggi tutto gli interventi fatti dagli artisti hanno di fatto usato il medium della scrittura la tua è la prima immagine che trova posto nel light box come nasce?
Fausto Gilberti: Beh, forse è la prima idea che Lightbox ti suggerisce essendo la sua funzione pratica
è proprio quella di contenere una scritta, un nome.
Nel mio caso è stata la forma allungata del Lightbox a suggerirmi l’immagine.
Ho provato a disegnare uno dei miei “omini”, ma da solo mi sembrava un po’ banale.
Allora ho deciso di inserire un elemento in più che catturasse l’attenzione: un gatto!
Gabrele Landi: Quando ho visto per la prima volta l’immagine della figura sdraiata con il gatto sulla pancia e ho pensato ad una rivisitazione ironica dell’incubo di FÜSLLI, poi a qualcosa di intimo quasi privato in fine quando ho letto il titolo “Aurelia ama i gatti” mi sono chiesto se non c’era da parte tua un’ intento animalista essendo la via Aurelia una via di grande scorrimento da cui i gatti è meglio che stano alla larga a Livorno esiste un’espressione che recita così “Dura quanto un gatto sull’Aurelia” ?
Fausto Gilberti: In verità io non ho pensato a quell’immagine colta. Ma ci può stare.
Quello che mi dici riguardo al titolo mi fa sorridere e mi piace.
Mi viene da pensare al fatto che l’opera, quando non si limita a essere didascalica, ma piuttosto, evocativa…
riesce a suggerire letture diverse.



