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Gabriele Landi: Ciao Daniele, ho visto che usi i colori vinilici, gli stessi che uso anche io. Io ne apprezzo molto le qualità cromatiche l’altissima resistenza alla luce e la capacità di alta resa coloristica anche se usati in velatura. Tu come li usi nel tuo lavoro?
Daniele Bacci: Ciao Gabriele. Io, è vero, apprezzo moltissimo i colori acrilici e vinilici.
Li ho sempre utilizzati e privilegiati per la loro facilità di stesura e perché rinforzano la ricerca che faccio. Inoltre, contribuiscono perfettamente al raggiungimento dell’idea che ho di arte.
Il mio lavoro è razionale e razionalista; utilizzo il colore in commercio direttamente dal barattolo o dal tubetto, senza mescolanze o velature.
Applico il colore con il pennello ricercando un’apparente mancanza di manualità.
La mia pittura, pur usando questi colori, ha un’esecuzione lenta che si protrae nel tempo insieme a pause e attese. Credo infatti che la mia pittura sia rigorosa e in un certo qual modo monastica.
Gabriele Landi: Nei tuoi dipinti fatti di linee parallele spesso l’andamento è verticale. Che cosa ti attira di questa dimensione?
Daniele Bacci: In realtà Gabriele, le bande colorate non hanno una vera e propria direzione. Le fotografie delle opere che vedi sono soltanto una delle ipotesi di un possibile suggerimento di sistemazione. Certamente alcuni quadri hanno una predisposizione ad essere posizionati in verticale piuttosto che in orizzontale ma la facoltà di collocare il dipinto in una maniera o in un’altra è data all’ultimo fruitore dell’opera. Al collezionista o chi entra in possesso del dipinto spetta la decisione di posizionarlo come meglio crede. I quadri di queste serie, infatti, non sono neppure firmati per non compromettere questo assunto.
Gabriele Landi: C’è un ordine preciso con cui scegli i colori che accosti nei tuoi dipinti o è una scelta casuale?
Daniele Bacci: No, non è una scelta casuale. Scelgo i colori attraverso una riflessione sulla società, l’architettura e il paesaggio. Le tonalità, infatti, sono una sintesi di questi temi e delle relazioni e impulsi che provengono dal contesto nel quale opero. Prima di giungere all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed intraprendere il mio percorso pittorico ed artistico, avevo iniziato gli studi presso la facoltà di Architettura. Questo ha contribuito a rafforzare la mia ricerca che infatti si è sempre sviluppata ed ha come punto di partenza l’architettura. Se in un primo momento le strutture architettoniche e la natura erano rappresentate in maniera figurativa adesso sono presenti in modo astratto.
Ho radicalizzato la mia idea di architettura e paesaggio.
I quadri sono simili perché la società cerca di uniformare le nostre esistenze, standardizzando le nostre vite.
La mia ricerca si è sempre incentrata sulla dialettica tra costrizione e aspirazione alla libertà.
Sono nato a Lucca nel 1975.
Ho il mio studio a Balbano nel comune di Lucca.
Mostre selezionate
2020 – Intérieur/Extérieur, puzzle>pzzl, Ville de Thionville, France
2019 – Non ho fatto io la sedia il tavolo il foglio la penna con la quale io scrivo…, Museo d’Inverno, Siena, Italy; Heavenly Creatures-Strategies Of Being And Seing, Kunsthalle West, Lana, Italy
2018 – IXION, MAC Museo d’Arte Contemporanea, Lissone, Italy
2016 – Permutazioni. One After Another, solo show, Artcore gallery, Bari, Italy; Schwarz-weiss-grau, Kunstraum, Munchen, Germany
2014 – Ciò che l’apparire lascia trasparire, MAC Museo d’Arte Contemporanea, Lissone, Italy
2012 – MadeinFilandia, Pieve a Presciano, Italy
2011 – Il suono della conchiglia, solo show, galleria Gedok, Munchen, Germany
2008 – Z4 marginal zone, Villa Ockenburgh, Den Haag, Netherlands
2004 – Tracce di un seminario, ViaFarini e Careof, Milano, Italy; Premio “Radici Group” Giovane Pittura Italiana, Gandino (BG) e Bergamo, Italy
2003 – Daniele Bacci, solo show, Galleria T293, Napoli, Italy; Luogo/nonluogo = nuovo luogo, Ex chiesa S. Francesco, Fondazione A. Ratti, Como, Italy

Untitled (Scuola di Matematica di Gio Ponti), 2012. Acrilico su tela, 120×200 cm.

Scala, 2012. Installazione permanente a Madeinfilandia.

Untitled, 2013. Acrilico su tela, 141×141 cm. Collezione MAC Museo d’Arte Contemporanea, Lissone.

Mazzoni, 2017. Acrilico su tela, 40×30 cm

Sono lontani i mattini che avevo vent’anni, 2019. Acrilico su tela, 25×20 cm

I giorni del passato e gli altri che verranno, 2020. Acrilico su tela, 25×20 cm

ph Fabiola Manfredi
