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Gabriele Landi: I Bonsaipone sono un ciclo di lavori che negli anni ha conosciuto diverse variazioni, a quando risale il primo e da dove nasce l’idea?
Tiziano Campi: La prima serie di 42 tele risale a gli anni 90-94, l’idea è nata dal caso. Ero nello studio di Sauro in Umbria e stavo giocando con un pezzetto di sapone colore verde chiaro, già abbastanza consumato. Nel giocare il sapone mi è caduto di mano ed è andato a posarsi sul tavolo da lavoro proprio sopra ad una macchia di colore marrone a forma di tronco d’albero.
G. L.: Perché 42 tele? Il numero ha una sua importanza?
T.C.: No non ha importanza, erano venute così.
G.L.: La dimensione dello scorrere del tempo invece ha una sua importanza. Puoi parlarne?
T.C.: La dimensione del tempo è fondamentale perche molti saponi hanno cambiato un po con il tempo, nel senso che alcuni bianchi, gli inverni, si sono ingialliti e sono diventati autunni altri invece cambiano naturalmente come se fossero vivi come nel processo della natura è il passaggio delle stagioni!
G.L.: In merito alle stagioni volevo chiederti del modo in cui abbini i colori delle saponette alle stagioni. Che criterio adotti?
T.C.: I saponi bianchi sono gli inverni con il tronco di colore nero grigio. I saponi gialli, bianco verde marcio sono gli autunni con il tronco che riprende il colore dei saponi. Quelli color viola, rosso, giallo, blu, rosa le primavere con i tronchi dipinti a seconda delle dominanti che hanno i saponi, nel caso in cui il sapone sia blu i tronchi hanno dei riverberi blu. I verdi sono le estati con tronchi verde marcio.
G.L.: Che tecnica usi per dipingere i tronchi?
T.C.: Li realizzo con l’acquerello tenendo conto del colore e delle forma del sapone. Ogni albero ha il suo tronco e ogni sapone ha il suo tronco non c’è ne uno uguale sia come forma che come colore e non solo non è detto che un tronco nato per un sapone possa andare bene per un altro. Nel fare i tronchi seguo il contrappunto del sapone, metto il sapone sulla carta e con il pennello eseguo il tronco, solo in un secondo momento incollo la carta sulla tela sempre che ci sia armonia nel insieme.
G.L.: Tiziano il tuo fare artistico è molto legato alla scultura, che importanza attribuisci alla modellazione dei saponi? Se tu in prima persona a consumare e a modellare i saponi?
T.C.: No io non modello i saponi me li sono fatti dare già consumati da amici, da mia sorella, il ho presi nei bagni dove andavo e in particolar modo ho una carissima amica che ha un B&B che me li porta. Per i verdi, che sono i più difficili da trovare, ho comperato i saponi interi li ho tagliati a pezzetti e li ho modellati alcuni personalmente ed altri da amici perché la modellazione cambia da persona a persona.
G.L.: Mi sembra che in tutto quello che mi hai raccontato fino ad ora sui Bonsaipone si possa parlare di una sorta di sublimazione della materia è corretto? Puoi dirmi qualcosa in merito?
T.C.: Per me il lavoro è sublimazione della materia se no cosa ci rimane, il senso antico di tramutare il materiale in qualcosa di vivo il dare un senso a quello che si fa!
G.L.: Una sorta di alchimia?
T.C.: Certo io però mene lavo le mani
G.L.: Hahaha … Tiziano una delle cose che mi affascina di più del tuo lavoro è la capacità che hai di sottrarlo allo scacco del ideologia, della retorica, della drammaturgia … quali “armi” usi per difenderti da tutti questi pericoli?
T.C.: Cerco di muovermi con fantasia, di solito mentalmente lavoro anche quando vado a letto, il momento migliore è il dormiveglia sia alla sera prima di dormire sia al mattino. Faccio tanti lavori mentalmente, di solito mi immagino uno spazio espositivo e incomincio a fare poi durante il sonno tolgo il superfluo, come ti ho già detto solo pochi lavori sopra vivono a questo travaglio e saranno in seguito realizzati.
G.L.: Vorrei chiudere questa conversazione con una domanda che i bambini sicuramente mi faranno quando mostrerò loro il tuo i Bonsaipone. Perché in ogni foglio c’è un solo albero?
T.C.: Non mi sono mai posto questa domanda, ci medito ora che me la hai posta tu. Il primo albero è nato così non è mai esistito il problema di metterne di più, il suo spazio è quello, vive così! Ho provato a fare un albero su una tela 35×40 cm ma non funzionava ho fatto delle prove, ma non andava, era sproporzionato ci stava male, rimpicciolendo la tela si sbilanciava tutto la sua misura è 40×50 cm.
G.L.: Grazie Tiziano per la tua generosa disponibilità spero di ritornare al più presto a dialogare con te sul tuo lavoro, mi sono venute in mente altre cose che vorrei chiederti.
T.C.: Va bene molto volentieri
Domande e risposte fatte fra il 5 gennaio e il 14 gennaio 2018 via SMS fra Arcola, La Spezia, Sarzana, Spina e Milano
Tiziano Campi (Lucca 1953- Massa 2021) ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove ha anche insegnato. In seguito ha insegnato nelle Accademie di Napoli e Roma, dal 1995 al 2020 ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera Milano.

Bonsaipone

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