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…Lo studio…domus del pensiero.
In esso, nella sua penombra con lo sguardo volto al soffitto o assorto nel nulla della luce elaboro…
nella mente progetto cose, spazi, forme composite e scomposte in apparente confusione perché, nel mio modus operandi non v’è progetto in quanto tale… non sussiste ma, l’opera si ricostruisce in un work in progress di intuizioni, frammenti, visioni tra reale e pensiero.
Gli occhi della mente, non sempre ci restituiscono la visione veritiera degli occhi dell’anima che, sanno darci invece spesso sollievo ed emozioni.
Lo studio/domus dimora di pensiero abita lo spazio… ricreandolo.
Lo sguardo è il ponte tra interno ed esterno, segno che fa emergere libera la volontà della visione di forme metalliche e plastiche che, si liquefanno alla luce trasfigurando l’ambiente.
Esso è costruzione dello spazio dell’opera e dell’altrui percezione, identifica strutture dalla sintesi mutevole tra scultura, pittura, architettura abitate dal pensiero, un pensiero del vuoto della vacuità con sconfinamenti dentro e fuori dai perimetri… là l’equilibrio diviene funambolico….. al limite estremo della stabilità.
…perché la scultura non rappresenta lo spazio, lo contiene.
Ecco la struttura architettonica detta studio è custode di tutto questo… nella sua intima penombra.
Valdi aprile 2020


Domus dinamica 2008
foto_A_Valentini

L’angolo bianco 2014
foto A. Bellati



